Angelus della Domenica delle Palme, Papa Francesco

APPUNTI DI SPIRITUALITA’

Temperanza e ira, Don Marco Pozza

IN PRIMO PIANO

Le sfide dell’accompagnamento spirituale nello stile di Madeleine Delbrêl, Don Luciano Luppi

TEMI APERTI

La pedagogia del dono e del per-dono, Giovanna De Maio

L’OPINIONE

La transizione digitale e il manifesto di Vienna, Martino Mattei

DALLA CIIS

Riflessioni a margine di un incontro, Renata
Riflessioni ad alta voce dopo la lettura del questionario relativo ai giovani, Carla B
“Donne che fondano le chiese”, a cura della CIIS diocesana di Roma

SEGNALAZIONI

ESERCIZI SPIRITUALI


EDITORIALE

Tracce di resurrezione. Varchi di speranza, che si intravvedono all’orizzonte e che consentono di rischiarare le nostre oscurità. Tracce di speranza, soprattutto nei luoghi e sui temi in cui è il buio ad avere la meglio: è l’augurio più profondo e la preghiera più sentita che questa redazione consegna quest’anno per la Pasqua. Anche dopo Pasqua! Perché in troppi angoli del pianeta-mondo e del pianeta-uomo c’è un brutto odore di morte. E il grido dell’Alleluia si spegne in gola se pensiamo a queste situazioni.
In Ucraina la Pasqua stenta ad arrivare.
La guerra in Ucraina è il conflitto più vicino a noi, in cui si colgono in modo più evidente le contraddizioni, le menzogne, gli appetiti.
Ma sappiamo bene che questa ideologia di morte contagia e distrugge in tante parti del mondo. Per questo dice Papa Francesco:
«La guerra non può essere qualcosa di inevitabile non dobbiamo abituarci alla guerra! Dobbiamo invece convertire lo sdegno di oggi nell’impegno di domani. Perché, se da questa vicenda usciremo come prima, saremo in qualche modo tutti colpevoli. Di fronte al pericolo di autodistruggersi, l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla Storia».
Tracce di Pasqua. Abbiamo bisogno di una politica che ponga decisamente al centro le fasce più deboli.
Tracce di Pasqua. Ce lo chiedono le 1074 vittime innocenti di mafia, i cui nomi sono stati scanditi lo scorso 21 marzo a Napoli.
Tracce di Pasqua. Tracce che si pongono sulle orme di don Tonino Bello che in questo mese di Aprile ricordiamo con particolare affetto. Tracce che gli Istituti secolari desiderano perseguire, con modelli culturali, con stili di vita.
Sono solo tracce. Ma se non ci fossero faremmo fatica a trovare la direzione in cui camminare.

m.r. z.


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